giovedì 27 giugno 2019

PHOTOLANGAGE IN PSICOTERAPIA: LA NOSTRA ESPERIENZA



"Quando le parole non bastano per descrivere un vissuto o un’emozione è spesso necessario ricorrere a strumenti complementari che aiutino la cura psicoterapeutica del paziente. 
uno dei mezzi più usati oggi è la fotografia un medium artistico potente dal punto di vista emotivo e comunicativo, che si è evoluto negli ultimi decenni come tecnica non solo in arte-terapia (Cosden e Reynolds, 1982), ma anche in orientamenti psicoterapeutici diversi"  (Chiara Di Nuzzo).


UN PO' DI STORIA
ll Photolangage nasce in Francia, a Lione, nel 1968 grazie a Pierre Babin, formatore, Alain Baptiste, psicosociologo e Claire Belisle psicologa. 
Essi decisero di utilizzare una serie di immagini durante una seduta con degli adolescenti per aiutarli ad esprimersi. Usare questo metodo li portava ad usare la foto come tramite per raccontare se stessi, parlavano di sé indirettamente e non dovevano concentrare lo sguardo persone presenti.

LA NOSTRA ESPERIENZA
Nella nostra esperienza si tratta di uno strumento davvero versatile capace di rendere dicibili aspetti e vissuti talvolta non facilmente accessibili a sè e nemmeno agli altri: un'utile applicazione è stata più volte sperimentata da parte delle nostre psicoterapeute durante sedute di terapia familiare per confrontare punti di vista diversi usando un linguaggio non verbale, ma capace sia di evocare significati profondi e capaci di generare utili spunti di pensiero condiviso che di superare il limite della razionalità, dando spazio alla dimensione emotiva dei dolori più radicati a livello individuale e relazionale.


lunedì 10 giugno 2019

SERVIZIO DI CONSULENZA SESSUOLOGICA- DOTT.SSA MARZIA MONTINARO, PSICOSESSUOLOGA


La consulenza psicosessuologica consiste nell’aiutare la coppia a capire quale possa essere la difficoltà che incontra nell’intimità: nel ciclo di risposta sessuale, dalla fase del desiderio all’orgasmo, la coppia può esprimere un malessere che sarà compito della consulenza definire “relazionale” ossia originato da dinamiche disfunzionali a livello della relazione che trovano campo d’espressione nella sessualità, oppure se si tratta di sintomi connessi a vissuti traumatici o a problematiche profonde di uno dei due partner o entrambi: nel primo caso si opta per una terapia psicosessuologica di coppia integrata: accanto ad un approccio mansionale ci si prende cura della relazione di coppia lavorando su resistenze e dinamiche disfunzionali; nel secondo caso si potrebbe rendere necessario consigliare ad uno od entrambi un percorso psicologico individuale.

In questa fase è compito dello specialista comprendere se il disturbo è primario o secondario: se c’è da sempre o se è insorto in un momento specifico.

È altresì importante definire se il sintomo è generalizzato (si verifica sempre) o situazionale (a volte, o   seconda del partner o se ci sono differenze tra masturbazione e rapporto intimo di coppia)

È importante anche capire se esista una matrice organica, quindi è buona prassi prevedere un’indagine medico-specialistica, in fase preliminare, che possa liberare il campo dalla possibilità di matrici di ordine organico, o nel caso siano presenti, che si possa avviare una presa in carico globale multidisciplinare in fase terapeutica.

Tutti questi dati uniti alla storia di coppia e individuale possono aprire la strada ad un vero e proprio cambiamento.













sabato 8 giugno 2019

Una coppia di terapeute a lavoro


-Dott.ssa Garavaglia e Dott.ssa Montinaro-
L’equipe psicologica che opera presso IL FILO DI PERLE è formata dalla dott.ssa Montinaro Marzia e dalla dott.ssa Garavaglia Letizia Teresa, entrambe terapeute sistemiche – relazionali

l'equipe si occupa di:
       

-     Terapie familiari: l’intera famiglia sarà coinvolta in un percorso di presa di consapevolezza delle dinamiche e degli equilibri famigliari. Il percorso sarà guidato in co-terapia. In questo caso uno spazio famigliare rende possibile condividere paure e difese e permettere un cambiamento.

-       Presa in carico di adolescenti non richiedenti: nei casi in cui non ci sia una richiesta da parte del minore ma la domanda parta da una preoccupazione dei genitori o dei Servizi, certamente il lavoro si fa ancora più complesso e delicato e il primo step è la costruzione di una domanda d’aiuto consapevole attraverso la possibilità di sedute con formati alternati famigliari- con singole diadi-individuali dell’adolescente. La flessibilità del formato ci permette di lavorare su un livello genitoriale quando occorre, di verificare con i genitori le percezioni che l’adolescente condivide in sedute individuali, permette il rinforzo di legami diadici o viceversa, la rilettura e l’intervento su legami simbiotici e/o “incestuosi psicologicamente” che inibiscono un normale sviluppo psicoaffettivo in fase adolescenziale e che possono rappresentare dei gravi indicatori di rischio evolutivo per il minore.
Possibile avvio, dopo una prima fase di consultazione, di setting paralleli: individuale per il minore e famigliare/genitoriale.

-   Terapie di coppia: per superare momenti di crisi e di difficoltà (es. accompagnamento alla separazione, recupero della relazione, situazioni di stress e di particolare sofferenza). Le terapie di coppia vengono condotte in co-terapia per permettere una migliore conoscenza reciproca e la costruzione di un nuovo equilibrio.

 -Terapia psicosessuologica integrata

-   Terapia individuale

- Terapia di elaborazione di traumi tramite tecnica EMDR, per maggiori info http://emdr.it/

L’equipe psicologica inoltre nel caso di situazioni particolarmente complesse, lavora in rete con altri professionisti (psichiatri, neuropsichiatri infantili, logopediste, medici di base e pediatri) e se necessario con i servizi sociali territoriali e di tutela minori.

Nello specifico sono attive collaborazioni con la tutela minori di Magenta e di Castano Primo.