Ci si illude che cambiando il proprio corpo sia possibile
cambiare anche la propria vita.
Il corpo diviene un mezzo attraverso cui esprimere un dolore
interiore, un disagio che le parole non possono comunicare.
L’autoinganno consiste nel pensare di poter aumentare il
proprio senso di valore in quanto capaci di controllare la fame e il proprio
corpo.
Esiste un convincimento alla base: quello di non “essere
abbastanza”, di non “valere abbastanza”, di avere un qualche aspetto di
“difettosità”; si cerca quindi di recuperare autostima sfidano la natura e il
normale istinto di sopravvivenza che spinge a nutrirsi.
Si arriva a credere di poter essere “più forti” e non ci si rende
conto
di quanto
la fragilità dell’anima sia scolpita nella fragilità del corpo.
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