martedì 5 maggio 2020

FILI DI LUCE & PERLE DI NASCITA: I VOSTRI RACCONTI


Immagine tratta dal Web

Quando abbiamo deciso di farci accompagnare da un’ostetrica, non avremmo mai pensato che ci saremmo ritrovati nel bel mezzo di una pandemia a livello globale. 

In quel momento, la decisione si era basata sulla volontà di vivere un avvenimento così importante con una figura che ci guidasse e potesse incuterci serenità (per quanto possibile) ma con questa emergenza sanitaria si è rivelata ancora più preziosa. 

Credo che nessuna donna riesca a guardare il parto con spensieratezza e nemmeno una preoccupazione. Per quanto ognuna di noi da una parte non veda l’ora di conoscere proprio figlio e cominci a patire la gravidanza, dall'altra vede il parto con molte preoccupazioni. Queste, sono spesso procurare da racconti cruenti di conoscenti o semplicemente vi è paura dell’ignoto e del dolore. Ecco, noi volevamo che un evento così intenso di emozioni fosse privo di paura. Perché conoscendomi di paura ce ne sarebbe stata tanta, come di domande “è normale che io stia soffrendo così tanto?” “la bambina sta bene?” “quando è il momento giusto per andare in ospedale?” “cosa devo fare se sento così tanto male?”. 

Ginevra, la nostra ostetrica, è stata per noi una guida a comprendere cosa stava succedendo ed è riuscita a farmi scoprire una forza che non pensavo di avere.

Facendo un passo indietro, le settimane prima del parto sono state costellate di notizie che mi avevano posto in uno stato d’animo altalenante. Se la situazione in Italia per il coronavirus non fosse abbastanza, si erano aggiunte il dover partorire indossando la mascherina, l’impossibilità di fare l’epidurale e alcune visite che mi mancavano, l’impossibilità di visite durante la degenza di amici, parenti e persino di mio marito e infine che Ginevra non sarebbe potuta entrare in sala parto. 

Durante tutta la gravidanza avevamo cercato di arrivare al parto con serenità ma ovviamente quello che stava accadendo ci faceva vacillare. Vi fu una telefonata con Ginevra in cui capimmo come dovevamo affrontare la situazione. Poiché l’accesso in ospedale era super controllato e sarei potuta restare sola durante il travaglio, l’obiettivo era di restare a casa il più possibile.

È andata esattamente così. Abbiamo passato il travaglio in casa, Ginevra rimase qui con noi e ci accompagnò in ospedale proprio all’ultimo momento.

 Durante il travaglio, la sua presenza è stata rassicurante, mi sentivo supportata mentalmente e serena che il parto stesse procedendo per il meglio, come se fossimo in ospedale. Con calma ed empatia, è riuscita a farmi prendere le redini della situazione. Riuscire a restare a casa durante il travaglio è risultata per noi una scelta vincente. Ci siamo sentiti al sicuro ed emozionati per quello che stava accadendo. Senza la presenza di Ginevra sicuramente mi sarei sentita sopraffatta dal dolore e presi dalla paura saremmo corsi in ospedale. Invece con lei, il parto è stata un’esperienza che non mi ha lasciato strascichi di terrore. 

Dopo due ore dal nostro arrivo in ospedale, è nata Ludovica. Una dolcezza di 3,470 kg.

Mi sento di consigliare di affidarsi a un’ostetrica a chiunque. Il parto, specialmente il primo, è sicuramente un momento importante e segnante della vita di una donna. Essere affiancati da una persona fidata, competente e dedicata consente di vivere l’esperienza positivamente. 

Grazie a Ginevra, ho la fortuna di poter ripensare al parto come il momento più emozionante della mia vita in cui ho dato alla luce mia figlia e non come un evento traumatico contraddistinto dal dolore.

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