Quando abbiamo deciso di farci accompagnare da
un’ostetrica, non avremmo mai pensato che ci saremmo ritrovati nel bel mezzo di
una pandemia a livello globale.
In quel momento, la decisione si era basata
sulla volontà di vivere un avvenimento così importante con una figura che ci
guidasse e potesse incuterci serenità (per quanto possibile) ma con questa
emergenza sanitaria si è rivelata ancora più preziosa.
Credo che nessuna donna
riesca a guardare il parto con spensieratezza e nemmeno una preoccupazione. Per
quanto ognuna di noi da una parte non veda l’ora di conoscere proprio figlio e
cominci a patire la gravidanza, dall'altra vede il parto con molte
preoccupazioni. Queste, sono spesso procurare da racconti cruenti di conoscenti
o semplicemente vi è paura dell’ignoto e del dolore. Ecco, noi volevamo che un
evento così intenso di emozioni fosse privo di paura. Perché conoscendomi di
paura ce ne sarebbe stata tanta, come di domande “è normale che io stia
soffrendo così tanto?” “la bambina sta bene?” “quando è il momento giusto per
andare in ospedale?” “cosa devo fare se sento così tanto male?”.
Ginevra, la
nostra ostetrica, è stata per noi una guida a comprendere cosa stava succedendo
ed è riuscita a farmi scoprire una forza che non pensavo di avere.
Facendo un passo indietro, le settimane prima del
parto sono state costellate di notizie che mi avevano posto in uno stato
d’animo altalenante. Se la situazione in Italia per il coronavirus non fosse
abbastanza, si erano aggiunte il dover partorire indossando la mascherina,
l’impossibilità di fare l’epidurale e alcune visite che mi mancavano, l’impossibilità
di visite durante la degenza di amici, parenti e persino di mio marito e infine
che Ginevra non sarebbe potuta entrare in sala parto.
Durante tutta la
gravidanza avevamo cercato di arrivare al parto con serenità ma ovviamente
quello che stava accadendo ci faceva vacillare. Vi fu una telefonata con
Ginevra in cui capimmo come dovevamo affrontare la situazione. Poiché l’accesso
in ospedale era super controllato e sarei potuta restare sola durante il
travaglio, l’obiettivo era di restare a casa il più possibile.
È andata
esattamente così. Abbiamo passato il travaglio in casa, Ginevra rimase qui con
noi e ci accompagnò in ospedale proprio all’ultimo momento.
Durante il
travaglio, la sua presenza è stata rassicurante, mi sentivo supportata mentalmente
e serena che il parto stesse procedendo per il meglio, come se fossimo in
ospedale. Con calma ed empatia, è riuscita a farmi prendere le redini della
situazione. Riuscire a restare a casa durante il travaglio è risultata per noi
una scelta vincente. Ci siamo sentiti al sicuro ed emozionati per quello che
stava accadendo. Senza la presenza di Ginevra sicuramente mi sarei sentita
sopraffatta dal dolore e presi dalla paura saremmo corsi in ospedale. Invece
con lei, il parto è stata un’esperienza che non mi ha lasciato strascichi di
terrore.
Dopo due ore dal nostro arrivo in ospedale, è nata Ludovica. Una
dolcezza di 3,470 kg.
Mi sento di consigliare di affidarsi a un’ostetrica a
chiunque. Il parto, specialmente il primo, è sicuramente un momento importante
e segnante della vita di una donna. Essere affiancati da una persona fidata,
competente e dedicata consente di vivere l’esperienza positivamente.
Grazie a
Ginevra, ho la fortuna di poter ripensare al parto come il momento più
emozionante della mia vita in cui ho dato alla luce mia figlia e non come un
evento traumatico contraddistinto dal dolore.
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