Il mio corpo cambiava, andava tutto bene, dicevano...
"se lo dite voi.." -pensavo io (la mamma)
![]() |
Immagine tratta dal web |
Eppure...
Il nostro futuro cambiava.
Le mie paure cambiavano e forse anche quelle di mio marito.
Il nostro coraggio aumentava, stranamente, insieme alle nostre domande.
Le lenti con cui guardavamo il mondo cambiavano: al primo posto ora c'eri TU.
LA PRIORITA' ERA PROTEGGERTI, PROTEGGERTI E ANCORA PROTEGGERTI.
Ma da cosa?
E chi sapeva se era mai abbastanza?
E chi sapeva come si faceva a farti star bene?
E chi sapeva come farti arrivare l'amore e proteggerti dalle nostre inevitabili paure ed errori?
Siamo stati fortunati: dopo ogni visita, eri sempre più grande e forte, e io sempre più contenta e attenta a proteggerti.
Un momento decisivo per noi è stato il corso pre-parto che ci ha permesso l'incontro con l'ostetrica, ha permesso il riconoscimento di un bisogno: quello di essere accompagnata/i da lei nel nostro viaggio verso la tua nascita.
Così l'abbiamo scelta.
L'idea di non essere soli, ma di avere accanto i suoi consigli che come balsamo placavano le mie ansie a volte irrazionali che solo una mamma in procinto di partorire può conoscere: l'idea di avere qualcuno che potesse essere testimone di un evento così importante, che potesse condividerne le tappe, che potesse essere in sala parto con noi, era un qualcosa a cui abbiamo scelto di non rinunciare.
Così le nostre vite si sono intrecciate.
A chi ci chiede: "ma ne è valsa la pena?" noi diciamo che per noi si, senza dubbio.
Il nostro è stato un parto naturale in ospedale senza complicazioni, l'aiuto più importante che ricordo di aver ricevuto dall'ostetrica è stata la tranquillità con cui ho vissuto il momento dalla rottura del sacco al momento in cui abbiamo deciso di prendere la valigia e recarci in ospedale.
Immaginavo quel momento da mesi e pensavo sarebbe stato concitato, pieno di ansie, invece ricordo l'emozione del sentire le acque calde bagnare le mie gambe mentre mi truccavo per andare a fare la spesa: mi sono goduta quel momento,
è stato un brivido di gioia ad attraversarmi e non di paura.
Era l'inizio dell'esperienza più meravigliosa che avrei potuto sperimentare nella vita ne ero consapevole, con mio marito abbiamo chiamato la nostra ostetrica, ci ha raggiunto a casa, e pian piano abbiamo deciso come procedere.
Ero curiosa... più curiosa che preoccupata.
L'arrivo in ospedale, preceduta da lei, che mi presentava alle colleghe ostetriche di turno mi faceva sentire protetta.
Mi sono sempre sentita al sicuro.
Non ho mai avuto il dubbio di non farcela, nonostante la fatica immensa e il lungo travaglio, ancora ricordo le lancette del grande orologio che era posizionato davanti a me.
Vedevamo le ore scorrere e la fatica aumentare,
ma la sicurezza e la fiducia nelle capacità racchiuse nel mio corpo di donna non sono mai vacillate,
la mano dell'ostetrica (che avrò stritolato)
e quella di mio marito che ho stretto come si tiene stretta la vita quando è proprio il senso della NOSTRA vita che si sta mettendo al mondo,
mi hanno aiutato a liberare una forza che mi ha permesso scoprire il senso profondo della maternità: mio figlio aveva bisogno che lo lasciassi andare,
quell'amore doveva avere il gusto della liberta':
libertà dal dolore, dall'attesa, dalle paure...era il momento dell'incontro,
il privilegio più vero che esista.
Il nostro privilegio si chiama ANDREA.
Grazie alla nostra ostetrica Eleonora.
-
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi lasciare qui il tuo messaggio, ti risponderemo al più presto!
GRAZIE!